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Cosa sono e come funzionano le società di recupero crediti

Le società di recupero crediti sono delle aziende private e su questo non ci sono dubbi:
ma come funzionano? chi sono gli esattori e che qualifica hanno? è vero che sono ufficiali giudiziari?
Siamo consapevoli che tante sono le domande che riguardano le agenzie di recupero, proprio per questo motivo vogliamo fare chiarezza su cosa sono e come funzionano le società di recupero crediti.


> Cosa sono le società di recupero crediti: l’importanza dell’UNIREC.

 

Iniziamo col dire che le società di recupero crediti sono aziende private che rispettando numerosi vincoli offrono ai propri clienti servizi di riscossione e gestione del credito.
Le necessarie autorizzazioni a esercitare questa attività sono rilasciate dalla Questura competente territorialmente dopo aver verificato il soddisfacimento di quanto previsto dall’ Art. 115 del TULPS, il Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza.
In Italia sono presenti diverse centinaia di aziende che operano nel settore, la maggior parte di esse è iscritta all’ UNIREC, l’associazione di categoria delle imprese che forniscono un ampio numero di servizi, dalle informazioni commerciali, al recupero, all’acquisto crediti.

Per una società far parte di questa unione è sinonimo di qualità perché si pone come garante di un approccio etico, trasparente e professionale. Uno dei suoi principali obiettivi infatti è quello di promuove la tutela del settore e per farlo effettua una attenta selezione all’ingresso richiedendo il soddisfacimento di determinati standard qualitativi e l’adesione a un codice di condotta a cui attenersi scrupolosamente.
Da segnalare la grande utilità rappresentata dall’opportunità concessa al consumatore di aprire, attraverso l’UNIREC, dei reclami nei confronti di società a prescindere dal fatto che queste siano o meno iscritte all’associazione.

 

> Come funzionano le società di recupero crediti: il recupero stragiudiziale

 

Oggi la maggior parte delle società di recupero crediti sono strutturate e organizzate in modo tale da poter offrire ai propri clienti una molteplicità di prestazioni, Hexa ad esempio fornisce informazioni commerciali e oltre a predisporre servizi legali e stragiudiziali è in grado di effettuare un recupero crediti estero e di acquistare crediti non più esigibili.

Quello stragiudiziale è sicuramente uno tra i servizi più diffusi, consiste nel contattare il debitore telefonicamente oppure attraverso sms, email o lettere cartacee al fine di sollecitare il pagamento spontaneo di fatture impagate.
Tale operazione (svolta da operatori di call center) è spesso oggetto di contestazioni e denunce nei confronti di quelle società che operando in modo non etico violano la normativa vigente. È superfluo ricordare infatti che l’esattore telefonico non è in nessun modo paragonabile a un ufficiale giudiziario o a un avvocato e quindi non può far altro che sollecitare nei modi corretti il pagamento.
Rientra invece nei compiti dell’esattore la possibilità di constatare la volontà del debitore a non adempiere alla sua obbligazione avviando così la procedura di messa in mora.
L’invio della raccomandata A/R con la quale si avvisa il debitore del termine perentorio entro il quale deve adempiere per evitare di finire in giudizio (solitamente dieci giorni) costituisce l’ultimo ed estremo tentativo per ottenere un adempimento spontaneo. Se anche questo non dovesse portare a risultati si passerà inevitabilmente in sede giudiziale con un notevole aggravio dei costi che il debitore corre il rischio di pagare in aggiunta all’importo iniziale. 

Le probabilità di arrivare davanti ad un giudice dipendono anche dalle capacità di negoziazione degli esattori, in Hexa il continuo aggiornamento e il costante confronto con i team leader fanno si che si giunga ad una soluzione pacifica in termini ragionevoli.

Su cosa sono e come funzionano le società di recupero crediti c’è molto da dire e sicuramente torneremo sull’argomento, nel frattempo se sei interessato puoi approfondirlo leggendo il nostro articolo quando il recupero crediti diventa stalking.

Perché, quando e come rivolgersi ad una società di recupero crediti

Ho davvero bisogno di affidarmi a dei professionisti del recupero crediti? non posso magari provarci prima autonomamente? In caso quale sarebbe il momento giusto per farlo: subito o come ultima risorsa? Sono tante le domande che riguardano le società di recupero crediti. Vediamo in questo articolo perché, quando e come rivolgersi ad una società di recupero crediti.


> PERCHÉ rivolgersi ad una società di recupero crediti?

Dei motivi che dovrebbero spingerti a rivolgerti ad una società di recupero crediti ne abbiamo parlato spesso nel nostro blog. Se hai già letto l’articolo sui cinque vantaggi che otterresti avvalendoti di professionisti o quello sull’importanza di rivolgersi ad una società etica, una idea te la sarai fatta.
Qui vogliamo invece porre l’attenzione su come i debitori siano più cooperativi con una società di recupero come Hexa. Grazie all’esperienza acquisita in più di trent’anni di operatività possiamo dirti che la formalità del processo che mettiamo in atto è più efficace del semplice sollecito via email o telefonico tramite il tuo credit manager.
Un altro elemento da considerare è l’efficacia organizzativa consolidata negli anni: in Hexa abbiamo dei protocolli standardizzati e metodologie consolidate che ci permettono di sapere come e quando contattare il tuo debitore.

> QUANDO rivolgersi ad una società di recupero crediti?

In situazioni come queste dove il tempo è denaro la risposta alla domanda “quando rivolgersi ad una società di recupero crediti?” assume un importanza fondamentale.
Noi di Hexa cerchiamo di sensibilizzare i nostri clienti circa l’importanza del concetto di deterioramento del credito che è strettamente collegato a quello della tempestività.
Spesso capita che dei clienti si rivolgono a noi quando ritengono di aver esaurito le altre opzioni: raccomandate, email, telefonate ed sms. Se tutto ciò non ha sortito l’effetto sperato non devi arrenderti.
Tirando in ballo un secondo modo di dire ti diciamo che non tutto è perduto poiché tardi è meglio che mai!
In linea generale quando sorgono dei dubbi circa la concreta possibilità di adempimento del tuo cliente dovresti contattarci per esaminare la situazione con uno specialista. Una società di recupero crediti che si rispetti dovrebbe sempre offrire una consulenza ad-hoc ancor prima di parlare di termini e condizioni contrattuali.

> COME rivolgersi ad una società di recupero crediti? 

Scegliere la società di recupero giusta in un mercato saturo come il nostro non è facile.
In questa delicata decisione devi farti guidare dalla trasparenza: evita adulatori e venditori di fumo, stai alla larga da chi non ti offre tutte le informazioni di cui hai bisogno in modo chiaro e diretto.
Assicurati che siano preservate le tue relazioni con i clienti, ricorda infatti che i problemi che hanno portato il debitore a diventare moroso potrebbero essere temporanei e come tali superabili.
Infinite affidati all’esperienza e a ciò che dicono i clienti che si sono già rivolti a quella determinata società.

Ci auguriamo che questo articolo su “Perché, quando e come rivolgersi ad una società di recupero crediti” ti sia stato utile.
Noi di Hexa restiamo a tua completa disposizione per qualsiasi domanda, dubbio o chiarimento, contattaci oppure lascia un messaggio qui sotto e saremo felici di risponderti il prima possibile. 

Errori da non commettere nel richiedere i pagamenti

Il primo contatto con il debitore è fondamentale perché molto probabilmente non si aspetta la tua chiamata. Nella maggior parte dei casi si troverà spiazzato e non sapendo come reagire proverà in tutti i modi a chiudere la conversazione con un nulla di fatto. Vediamo quindi quali sono gli errori da non commettere nel richiedere i pagamenti.


1. Commettere errori di fatturazione

Una delle cause più frequenti di ritardi sono gli errori commessi in fase di fatturazione. Spesso capita che in presenza di incorrettezze, più o meno rilevanti, il debitore sfrutti la situazione per giustificarsi e ritardare l’adempimento.

 

2. Non avere copie digitali

Delle fatture e di altri documenti rilevanti dovresti avere, oltre alle copie fisiche, anche quelle digitali. Una delle giustificazioni che sentiamo più spesso dai debitori è: “Ho perso la documentazione, voglio riceverla prima di effettuare il pagamento” oppure “Vorrei verificare ma mi manca quel determinato documento“. 

Se la documentazione completa non è a nostra disposizione è inevitabile una perdita di tempo prezioso per la richiesta e il successivo ottenimento di tali documenti. 

 

3. Il mancato invio degli avvisi di scadenza

Sappiamo bene che l’invio in forma cartacea o digitale di una comunicazione che avverte della scadenza imminente ha un costo. Questa mancanza però rientra a pieno diritto nella lista degli errori da non commettere nel richiedere i pagamenti ai propri clienti.

L’informazione risulta ancora più importante nella maggioranza dei casi, ovvero quando il debitore è in buona fede e sta semplicemente dimenticando la scadenza. 

 

4. Redigere termini e condizioni in modo poco chiaro

È a dir poco vitale fare in modo che dalla lettura dei termini e condizioni non emergano dubbi o lacune di alcun tipo, in caso contrario infatti potrebbero portare addirittura all’apertura di una controversia davanti a un giudice. In base alla nostra esperienza possiamo dire che fortunatamente al giorno d’oggi sono rari i casi in cui ciò accade. 

 

5. Usare un tono di voce aggressivo

Ne abbiamo già parlato qui di come entrare in contatto nel modo giusto con i debitori. Oggi ci limiteremo solamente a ricordare come il tono deve essere amichevole ma professionale allo stesso tempo. Alzare la voce o peggio, minacciare il proprio interlocutore rientrano a gran voce tra gli errori da non commettere nel richiedere i pagamenti. 

Ti ringraziamo per la lettura e ci auguriamo che questo articolo ti sia stato utile. Se hai in mente altri errori da inserire in questa lista lasciaci un commento qui sotto! 

Daniele Filipponi, Fenimprese Roma Tre

Dopo la bella chiacchierata avuta con Emanuela Balsotti di Alba Moda oggi siamo a tu per tu con Daniele Filipponi, presidente della sezione di Pomezia (RM) di Fenimprese, la Federazione Nazionale Imprese, Industria, Sanità e Turismo.

Con Daniele oggi abbiamo modo di affrontare dei temi specifici che finora non avevamo avuto modo di affrontare con i nostri ospiti, di seguito la nostra chiaccherata a tu per tu con Daniele


1. Il primo contatto con un nostro agente risale al 2017, come è nata l’idea di trovare in Hexa un partner per Fenimprese Roma 3?

Fenimprese Roma 3 si pone come obbiettivo principale e fondamentale il sostegno alle imprese e come tale avere in squadra una realtà come la vostra diventa un’opportunità unica. Aver conosciuto Hexa ci ha permesso di poter pianificare e mettere a disposizione dei nostri associati un servizio essenziale come il supporto al recupero del credito aziendale, servizio sempre più importante tra quelli aziendali, soprattutto se effettuato e portato avanti con professionalità ed efficacia.

2. Visto l’attuale momento socio-economico quanto è importante per le piccole e medie imprese potersi affidare a Fenimprese ed avvalersi della sua rappresentanza nei confronti delle istituzioni?

Il momento storico ci pone di fronte ad un cambiamento che ha portato gli imprenditori, soprattutto delle piccole e medie imprese, ad essere costretti alla rivalutazione socio-economica della loro attività. La grande difficoltà nasce soprattutto dalla completa assenza di precedenti che avrebbero potuto guidare le imprese e le istituzioni nella scelta delle azioni da intraprendere.

Tuttavia ritengo che questa straordinaria situazione abbia messo gli imprenditori nelle condizioni di poter crescere e trasformarsi, o quantomeno ha dato loro la possibilità di farlo. Lo sforzo del singolo imprenditore nel codificare i segnali e le continue trasformazioni legislative e sociali è enorme, e proprio in questo si inserisce Fenimprese, ossia nell’accompagnare l’impresa verso il percorso migliore. Siamo tutti nella condizione di necessità, sia da cittadini che da imprenditori, che deve portarci ad unire le forze e creare una squadra in grado di arrivare al risultato migliore. Fenimprese ha questa mission, ed ha scelto di mettere in squadra i professionisti migliori per dare le risposte puntuali ed efficaci.

 

3. Hexa è entrata a far parte dei vostri partner, ci parli di questa iniziativa

FenImprese  è un’Associazione Nazionale Datoriale senza fini di lucro, nata dall’incontro di  giovani Imprenditori e Dirigenti Associativi, che sentono sempre di più l’esigenza di essere rappresentati presso le istituzioni per ottenere chiarimenti e presentare proposte volte al miglioramento dell’esistenza delle PMI.

In particolare Hexa ha legato la partnership con la Nostra sede Provinciale insieme ad altre aziende di spessore nel mondo dei servizi e dello sviluppo imprenditoriale. Lo sviluppo commerciale, il co-marketing e la rappresentanza territoriale sono i cardini dell’associazione, su questi principi le aziende Partner come Hexa mettono a disposizione degli associati e dei loro dipendenti tutti i servizi con agevolazioni particolari a livello economico, mantenendo la qualità e la professionalità che le caratterizzano.

Il valore aggiunto dato dall’associazionismo caratterizza sia i partner che gli associati, dando loro la possibilità di essere unici all’interno del gruppo ma nello stesso tempo in grado di diventare un tassello fondamentale per permettere a tutti di fare un passo avanti e consolidare la propria impresa.

 

4. Quali sono le opportunità per un area, quella di Pomezia, ricca di piccole e medie imprese?

Il tessuto produttivo di Pomezia è storicamente caratterizzato dall’industria. Nel nostro territorio si sono insediate nel tempo aziende di livello internazionale, dalla metalmeccanica alla logistica, dall’ informatica ed elettronica alla farmaceutica. Il picco industriale degli anni 80-90 ha sicuramente trovato nella città il momento di massima espansione e ricchezza, purtroppo andata diminuendo per alcuni settori in modo costante dal 2000 in poi.

Nel momento in cui la città stava ritornando a seguire un percorso di crescita significativo, l’emergenza sanitaria del Covid-19 ha rallentato questo processo. A conferma della straordinaria capacità e professionalità di un settore, quello farmaceutico, radicato in questo territorio, oggi possiamo sicuramente dire che Pomezia è al centro del processo di rinascita aziendale e questo deve essere uno stimolo trainante per tutti i settori produttivi presenti nel territorio pometino. La città di Pomezia oggi puo essere, sia per posizione geografica che per capacità imprenditoriali, il centro di una rinascita per le imprese ed in questo Fenimprese diviene il supporto reale, efficace e presente.

 

 5. Questo progetto vede la sua vetrina principale il 23 ottobre 2020 con l’Assemblea Costituente

L’Assemblea Costituente (che si terrà il 23 ottobre 2020 ndr.) è il momento della presentazione pubblica dell’Associazione, il momento in cui vengono esposte le principali caratteristiche di Fenimprese e soprattutto viene presentata la squadra che rende questo progetto unico. Hexa sarà presente insieme a tutti i partner che ad oggi hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa.

Tutti i settori di consulenza e supporto presenti nella squadra potranno spiegare il loro contributo al progetto e soprattutto iniziare quel processo di co-marketing propedeutico alla crescita di tutti. Saranno presenti Banca Fideuram, partner finanziario di livello nazionale, Dasa Ragister Spa, leader della certificazione della qualità aziendale, Studio Legale Negroni, partner legale specializzato nella consulenza aziendale, KS Rent per il supporto alle aziende con il servizio qualificato di noleggio auto.  Struttura Films, realtà specializzata nel racconto e nella comunicazione video per il settore lusso e per le aziende di eccellenza del panorama italiano ed estero. Studioeffe e Med&Work supporteranno gli associati con la consulenza qualificata in Sicurezza su lavoro, Sicurezza alimentare, GDPR e Medicina del Lavoro. I settori di consulenza coprono anche l’aspetto tecnologico con la presenza di AmLab informatica, fornitore di servizi informatici a livello nazionale.

Il Partner ufficiale TIM Ponzo&Partners garantisce il supporto per la telefonia e per i servizi annessi ed inoltre con Alba Promo la squadra Fenimprese Roma 3 puo garantire agli associati il supporto promozionale, il tutto completato dalla presenza di ulteriori accordi in via di definizione con altre aziende, al fine di rendere il supporto offerto agli associati il più completo e professionale possibile.


Il nostro a tu per tu con Daniele Filipponi a cui vanno i nostri più graditi ringraziamenti termina qui.  Sarà per noi un piacere incontrarci di nuovo in occasione dell’assemblea costituente il 23 ottobre a Villa Francesca a Pomezia.

Se anche te vuoi essere il nuovo volto della nostra rubrica invia una email a n.procacci@hexacredit.com.

 

29/09/2020
A cura di: Nicolò Procacci

Marco Aurelio Cutrufo di Workengo.it

Con grandissimo piacere oggi siamo a tu per tu con Marco Aurelio Cutrufo, giovane imprenditore e consulente di comunicazione digitale. Con più di 8 anni di esperienza in Italia si è specializzato nella materia della Reputation Management per aziende e persone fondando Workengo.it: il primo network italiano di professionisti specializzato nella difesa e nel potenziamento della reputazione digitale. 

Oggi con Marco Aurelio affronteremo tematiche differenti da quelle che trattiamo solitamente, queste però sono davvero di grande interesse e comunque collegate al mondo finanziario. Non perdiamo tempo e iniziamo la nostra intervista!


1. In base agli studi di We Are Social e Hootsuite in Italia il 92% della popolazione ha accesso alla rete internet, stiamo parlando quindi di più di 54 milioni di persone che quotidianamente contribuiscono attivamente alla ricerca e divulgazione delle informazioni sul web. 

Quanto è determinante per una persona fisica o giuridica godere di un’ottima reputazione e preservarla?

E’ sempre stato importante avere una buona reputazione; basti pensare che il concetto di reputazione lo ritroviamo come condizione necessaria per governare un popolo, ad esempio durante il medioevo. Durante l’influenza cattolica della chiesa romana, si organizzavano congiure reputazionali per delegittimare un potere ed i suoi regnanti, mostrandoli come eretici di fronte il loro stesso popolo cattolico; un pò come succede oggi con la guerra delle fake news detta, infowar, fra stati e continenti per interessi politici. Oggi la reputazione però diviene digitale ed il mondo moderno tecnologico amplifica gli effetti e conseguenze di qualsiasi fenomeno umano. 

La statistica della penetrazione digitale sopra citata è sintomo del mondo moderno, ma la chiave per assimilare l’importanza della reputazione è capire il come i miliardi di persone preferiscono utilizzare il web per prendere decisioni quotidiane.

Gli utenti grazie al web decidono cosa comprare ed a che prezzo, a chi affidarsi ed in cosa credere; ecco che la persona fisica ed il soggetto giuridico ( ad esempio un’azienda) hanno lo stesso bisogno: fare una buona prima impressione e trasmettere immediatamente fiducia nei propri pubblici per assicurarsi un destino sereno e pieno di successi.

 

2. Parliamo delle finte recensioni, ci sono vere e proprie società che le vendono a pacchetti con ogni fascia di prezzo. Spesso queste però non si limitano a elogiare attività ma vengono anche utilizzate per affossare la concorrenza. Cosa si può fare in merito?

Questa è una pratica davvero ingiusta e si è diffusa anche sui social. Infatti ultimamente per depotenziare l’account Instagram di un competitor i malintenzionati inviano migliaia di account falsi bot, che vanno ad aumentare la probabilità, che Instagram stesso possa pensare che l’account in questione è di bassa qualità e di conseguenza concederà meno visibilità ai post ed in più c’è il rischio che Instagram congeli il profilo. Detto questo, su Instagram basterà bloccare gli account finti. 

Per quanto riguarda le recensioni è un altro paio di maniche. Infatti, distinguere il diritto di critica dalla diffamazione non sempre è automatico ed ecco perchè le piattaforme come Google My Business, TripAdvisor ed altre, garantiscono l’eliminazione delle recensioni negative solo per alcuni casi specifici e riconoscibili.  Fra i vari casi c’è il terrorismo, contenuti sessualmente espliciti, spam, il citare e fare confronti con il nome di un competitor diretto. Naturalmente ciò non risolve il problema ed allora molto spesso il nostro team di #PuliziaDigitale, viene contattato da aziende che cercano di rifarsi legalmente ma il 90% delle volte la giurisprudenza non può essere utilizzata per tutelare i canali di recensione. 

C’è infatti una sentenza della Corte di Cassazione che stabilisce che il diritto di critica è sacrosanto, quando si parla di un utente che commenta un’attività economica ma i limiti ci sono: non bisogna scrivere cose false, poiché si incorre nel reato di diffamazione e non bisogna usare turpiloquio (Diritto di Critica Vs Diffamazione come riconoscere le differenze)

La soluzione è presidiare quotidianamente i canali di recensione, rispondendo in modo professionale ed aperto al dialogo ma soprattutto all’ascolto delle critiche oneste. Ciò eviterà all’azienda di incorrere nei rischi del non rispondere alle recensioni, ovvero la perdita di business, diffidenza immediata, passaparola negativo, reputazione negativa, come dicono le ultime ricerche di TripAdvisor.

Di fronte un competitor, invece, bisogna evidenziare il sospetto, e comunque rispondere alle accuse in modo garbato, come negli esempi qui di seguito:

Comunque ogni caso fa scuola ed è da valutare, non esiste un template standard da consigliare senza conoscere l’industria e le dinamiche interne alle aziende.

 

3. Stiamo vivendo una crisi senza precedenti ma da essa alcune aziende sono riuscite a rafforzare la propria reputazione attraverso iniziative online che le persone hanno accolto con favore: una costante e attenta presenza online e un alto grado di reputazione sono due fattori strettamente collegati?

Su questo argomento non mi dilungherò molto, come mi rispose durante un’intervista all’ex direttore della comunicazione di Walt Disney Company, “Non esiste la reputazione digitale. Esiste la Reputazione, di cui la reputazione digitale è un versante molto importante.“ (qui l’intervista integrale).

Sono le azioni, che offline ed online, compongono la reputazione di un’azienda e di una persona, certamente ignorare uno dei due aspetti sarà fatale. La reputazione decide qual è il grado di negoziazione potenziale di un’azienda o di una persona. Un’azienda con una reputazione molto positiva come Google, avrà un grado di attrattività molto forte rispetto un’azienda con una reputazione neutrale, verso tutti i pubblici di riferimento ( es. clienti, media, istituzioni, dipendenti ed altri). 

Il maggiore potere negoziale di una buona reputazione permette di ridurre i costi e quindi di ottenere maggiori opportunità in ogni contrattazione. Quello che i brand devono sapere è che il costo di acquisizione cliente è inversamente proporzionale al grado reputazionale ed infine alla customer retention.

 

 

4. Le aziende si preoccupano di fare una buona impressione sui clienti ma perchè le persone devono fare attenzione a ciò che viene scritto sul web sul loro conto? 

Perchè viviamo nella così detta Reputation Economy, l’economia basata su quello che le persone dicono, pensano (io aggiungerei trovano sul web) su di noi. La ricerca di Adecco, in collaborazione con la Cattolica di Milano, del 2019  “Work Trends Study 2019: social recruiting”  spiega che  il 44,1% dei Recruiter dichiara di aver scartato un candidato sulla base delle informazioni trovate in rete; quindi della sua web reputation.

Dunque i selezionatori, inserendo il nome e cognome del candidato, prendono decisioni in base a quanto le informazioni che trovano in prima pagina di Google ( e sui social network), siano professionali e convincenti. Allo stesso modo lo fa il cliente con il suo avvocato o commercialista, la banca con l’imprenditore che vuole dei finanziamenti, lo stesso commerciale con il suo cliente.

 In un mondo di questo tipo bisogna dunque fare attenzione alla privacy ed all’immagine che viene percepita sulla rete perché ogni cosa può essere usata come punto debole.

 

5. Si parla di brand ambassador e di influencer: è solo una moda oppure le aziende devono affidarsi al mondo dei social e del passaparola?

Gli influencer intesi come “vip” che fanno promozione sui social sono sicuramente una moda, ma l’azienda per definizione dentro di sé ha già degli influencer e degli ambasciatori che se attivati nel modo giusto, possono fare sia difesa che potenziamento della reputazione aziendale e di ciò che si vende: stiamo parlando delle risorse umane e perfino degli imprenditori stessi che hanno bisogno di aggiornarsi con formazione in azienda sulla digital transformation.

Bisogna prendere ormai per assodato che ciò che il tuo dipendente, il tuo socio fa nella vita personale, può ripercuotersi sull’immagine e sull’integrità dell’azienda stessa.

Per questo il valore in borsa di un’azienda ormai è direttamente dipendente dalle dichiarazioni dell’amministratore delegato, ma anche dai comportamenti dei singoli, basta che abbiano una minima rilevanza mediatica. Prendiamo Elon Musk, ogni volta che Twittava, era in grado di bruciare miliardi di dollari in borsa sui titoli azionari tanto da guadagnarsi il divieto di improvvisare sui social su determinati argomenti. ( i Tweet più imbarazzanti di Elon Musk).

Da queste storie possiamo solo imparare a comportarci in modo efficace nel mondo digitale, come e forse di più, faremo nel mondo analogico, poiché gli effetti possono essere devastanti o meravigliosi.


Chiudiamo l’intervista a tu per tu con Marco Aurelio Cutrufo ringraziandolo per il tempo che ci ha dedicato prendendo parte a questa lunga ma stimolante chiacchierata. È stato un vero piacere per noi affrontare dei temi così interessanti con un esperto del settore!

Se anche te vuoi essere ospite della nostra rubrica “a tu per tu con” contattaci inviando una email a n.procacci@hexacredit.com

 

28/09/2020
A cura di: Nicolò Procacci

Miti da sfatare circa società di recupero crediti

miti da sfatare circa le società di recupero crediti

Miti da sfatare circa le società di recupero crediti

Internet è pieno di leggende e credenze che mettono in cattiva luce un intero settore, vediamo quali sono i miti da sfatare circa le società di recupero crediti.

1. Rovineranno la tua reputazione

Hai il timore che rivolgendoti ad una società di recupero crediti danneggerai la tua reputazione? Devi sapere che quasi la totalità delle più grandi aziende attive sul territorio italiano si rivolgono quotidianamente a delle società di recupero. Credi che loro non siano preoccupate della propria immagine? 

Affidarsi a una società che opera in modo etico e nel pieno rispetto delle leggi porterà solo benefici al tuo business. In Hexa il pieno rispetto della dignità dei debitori è un requisito fondamentale e imprescindibile. Le società che operano in modo diligente tuteleranno le relazioni con i tuoi clienti e ti consentiranno in questo modo, di instaurare nuovamente dei rapporti lavorativi una volta che il periodo di difficoltà sia stato superato.

 

2. Il piccolo imprenditore non si può rivolgere ad una società di recupero

Il secondo dei quattro miti da sfatare circa le società di recupero crediti è uno che ci teniamo particolarmente a sfatare.

La grandezza o il giro d’affari di una società non è così importante come si possa pensare, almeno per Hexa. Affidarsi a noi infatti significa ricevere lo stesso trattamento che riserviamo ogni giorno ad aziende leader nel mercato e con giri d’affari milionari. Per Hexa ogni cliente è importante, non ci rifiuteremo mai di aiutare un imprenditore in difficoltà e così dovrebbero fare tutti. 

Non imponiamo limiti minimi al numero di pratiche da affidarci, un nostro consulente è sempre pronto a personalizzare la strategia da seguire caso per caso, che tu sia un piccolo, medio o grande imprenditore.

 

3. Le società di recupero crediti non lavorano in modo onesto e rispettoso delle leggi

È inutile negarlo, internet purtroppo è pieno di racconti di esperienze che possiamo definire dell’orrore: agenti che molestano a ogni ora i debitori diventando dei veri e propri stalker (a tal proposito potrebbe interessarti “Quando il recupero crediti diventa stalking“) e ricorrono a intimidazioni o falsità pur di recuperate. 

Come noi, la maggior parte delle società che svolgono questo lavoro con passione e competenza condannano con fermezza l’operato di queste mele marce. Tutelarsi però è possibile, per farlo è importante rivolgersi a società riconosciute e che abbiano una buona reputazione, la scelta è solamente tua!

 

4. Lo stesso lavoro può farlo una risorsa interna alla società 

Questo è uno di quei miti che si scontra con la dura realtà quotidiana. Il recupero crediti è un attività che richiede notevoli energie, competenze e a volta, molto tempo a disposizione.

La risorsa o il team dedicato, a patto che abbia le competenze adeguate non dovrebbe avere altri compiti altrimenti potrebbero accumularsi delle scadenze con il rischio concreto che le pratiche non ottengano l’attenzione che meritano. 

In Hexa gli obiettivi sono chiari e definiti fin dal principio, la strategia è pianificata con la massima attenzione per non trascurare alcun aspetto. È proprio grazie alla nostra cura dei dettagli che il rischio di perdere l’occasione giusta per recuperare un credito viene ridotto al minimo.

Ti ringraziamo per aver dedicato parte del tuo prezioso tempo alla lettura dei miti da sfatare circa le società di recupero crediti. Cosa ne pensi a riguardo? ci piacerebbe sapere la tua opinione!

Quando il recupero crediti diventa stalking?

Chiamate in tutte le ore della giornata, valanga di sms e minacce telefoniche: quando il recupero crediti diventa stalking? Nonostante il recupero di un credito sia un diritto riconosciuto e tutelato dalla legge, nei casi più gravi e in presenza di determinati comportamenti può tramutarsi in un reato perseguibile penalmente.

Le condotte delittuose che portano l’azione di recupero crediti a trasformarsi in reato sono molte e ci sono aziende che operando in modo non etico si avvalgono quotidianamente di queste pratiche (dei rischi ad affidarsi a queste società ne abbiamo parlato QUI).

Per la legge si configura il reato di atti persecutori o stalking quando chiunque con condotte ripetute nel tempo, minaccia o molesta taluno in modo da:
1. Provocargli un grave stato di ansia o paura;
2. Suscitare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona legata da relazione affettiva;
3. Costringe la vittima a modificare le proprie abitudini di vita;

Numerose chiamate ogni giorno senza limiti orari a prescindere dal tono, l’invio massivo e continuo di fax ed e-mail sono tutte azioni che possono portare alla configurazione de questa fattispecie che la legge punisce con la reclusione minima di sei mesi e massima di cinque anni.
Lo stato di grave ansia o paura (punto 1) può essere anche provocato dalle visite domiciliari dell’esattore. Questo non essendo un pubblico ufficiale, né un ufficiale giudiziario, non può in nessun modo introdursi in casa senza il consenso del debitore.
Allo stesso modo anche l’affissione degli avvisi di mora nell’androne del condominio o sulla porta di casa costituisce una grave violazione della privacy. In aggiunta è fatto assoluto divieto per l’esattore contattare persone estranee al debito e vicine al debitore come colleghi, parenti o amici.

In Italia un buon aiuto per capire quando il recupero crediti diventa stalking ci viene fornito dall’UNIREC (Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito), ovvero l’associazione di categoria delle imprese che forniscono, tra gli altri servizi, il recupero del credito.
Tra i suoi scopi c’è quello di garantire un approccio etico, trasparente e professionale nello svolgimento di questo lavoro. Per raggiungere tale fine ha predisposto un documento ufficiale, il Codice di Condotta per i Processi di Gestione e Tutela del Credito (raggiungibile cliccando qui) che predispone le regole a cui le società di recupero devono scrupolosamente attenersi, queste sono alcune delle prassi che sono tenute a rispettare:

Art 7. Contatti Telefonici
(2.a) Nell’arco della medesima giornata, salvo diversi accordi, può svolgersi al massimo un colloquio effettivo col debitore a seguito di attività outbound;
(2.b) nell’arco della medesima settimana, salvo diversi accordi, possono svolgersi al massimo tre colloqui effettivi col debitore a seguito di attività outbound.
3. Gli incaricati del Professionista, salvo diversi accordi con il Debitore/Consumatore, anche in relazione a particolari esigenze manifestate esplicitamente da quest’ultimo, non possono effettuare contatti telefonici durante le festività nazionali ed in orari diversi dai seguenti: 8.30-21.00 dal lunedì al venerdì; 8.30-15.00 il sabato;
Il codice di condotta continua poi stabilendo con l’Art.8 le regole per i contatti epistolari e digitali, con l’articolo 9 invece prevede le disposizioni per le visite domiciliari.

Per tutelarsi nel caso in cui il recupero crediti diventi stalking si possono intraprendere diverse strade. Prima di agire per le più costose vie legali è sempre consigliabile effettuare un tentativo attraverso l’apertura di un reclamo (anche tramite PEC) nei confronti della società per la quale lavora l’esattore. Se questo dovesse risultare inutile allora si può valutare di segnalare il tutto all’UNIREC, se anche questa via non giunge ad alcun risultato allora non resta che rivolgersi ad un avvocato.

Noi di Hexa siamo molto severi circa il rispetto delle normative imposte e già dal momento dell’assunzione pretendiamo che i nostri operatori siano ben consapevoli dei limiti che non vanno per nessun motivo superati. Dedichiamo tempo e risorse alla formazione che ogni esattore deve affrontare prima di poter gestire autonomamente una pratica. Ogni segnalazione riguardante l’operato di un nostro dipendente viene attentamente esaminata per verificare l’eventuale presenza d’irregolarità e ci auguriamo che questo valga anche per altre società come la nostra.

Manuela Balsotti di Alba Moda

Oggi siamo davvero contenti di dare il benvenuto sul nostro blog agli amici di Alba Moda, siamo a tu per tu con la gentilissima Manuela Balsotti. 

Questo brand leader nel panorama della moda italiana e del made in Italy ha la sua sede in Toscana, terra di grandi tradizioni mantenute in vita grazie all’amore degli abitanti e degli antichi artigiani. Veri e propri punti fermi per Alba Moda sono la cultura dell’artigianato, l’entusiasmo per il proprio lavoro e la soddisfazione per la qualità del prodotto.


– Oggi sembra proprio che le abitudini degli italiani siano cambiate: le persone si stanno abituando all’idea di uno shopping da fare comodamente da casa e il Covid19 ha accelerato indubbiamente questo processo. Può questo rappresentare una insidia per Alba Moda o piuttosto una opportunità?

Le abitudini degli italiani stanno certamente cambiando come anche quelle di tutto il mondo occidentale: globalizzazione, vendite online, smart working, chiusura delle attività commerciali causa pandemia Covid sono solo degli esempi. I mercati globali ed i consumi fino a quelli al dettaglio si stanno modificando sia per quantità che per destinazione. Lo shopping online è divenuto una necessità prima ancora di una scelta e certamente cambierà sempre di più le abitudini ma da anni la nostra società collabora con i maggiori distributori di vendite online. Il processo, accelerato negli ultimi tempi, inizialmente è stato visto come una insidia, ma a partire dalle presentazioni complanari, sia agli agenti di vendita che ai clienti della grande distribuzione, che alle pubblicità e alle fiere online, abbiamo ampliato le nostre conoscenze e di conseguenza tutte le attività commerciali e di divulgazione online. Ci stiamo preparando per far diventare ciò che pareva un’insidia un opportunità di rinnovamento e crescita. Le nostre collezioni sono in vendita per esempio su Yoox, Zalando e sul canale QVC Italia dove stiamo ottenendo ottimi consensi e vendite.

 

– Il commercio ha risentito moltissimo delle limitazioni imposte in tutta Europa e nel mondo al fine di prevenire la diffusione del Coronavirus, come ha reagito Alba Moda a questa crisi?

Alba Moda sta reagendo ed ha iniziato a divulgare un messaggio ai propri clienti: “iniziamo con questi due hashtag #thisisionlythestart #togheterwearestronger, scriverli ed usarli è il nostro modo per “riconnetterci” con Voi ed affrontare questo momento con un nuovo approccio e con grandi motivazioni.” Il periodo che abbiamo vissuto e del quale stiamo ancora seguendo l’evoluzione ci ha messi tutti duramente alla prova, ma ci è stato utile per fare valutazioni profonde e attuare un importante piano di ristrutturazione. In un frangente storico così difficile a selettivo per tutta l’economia stiamo mettendo in campo importanti energie economiche ed umane.  L’obiettivo ovviamente è quello di dare all’azienda un futuro solido e ai clienti il migliore supporto in termini di prodotto e servizio. Il nostro team è stati “rimodellato” con l’inserimento di alcune figure professionali importanti, siamo felici di dare il benvenuto: al Financial Director Carlo Ghezzi, al nostro Operation Manager Carlo Moretti (ex O.M di Geox) responsabile di tutta la nostra organizzazione tecnica e produttiva ed infine al Product Manager Rudy Cesaretti, che sarà responsabile delle linee Manas e Krio.

Inoltre, dalla prossima stagione, oltre alle nostre collezioni Alba Moda/Paola Ferri, presenteremo la nostra nuova collezione di scarpe da uomo Sandro Ferri di cui Luca Lazzeri sarà il Product Manager.  Come potrete capire il nostro impegno è totale e le iniziative sono molte ma non ci spaventano. Riteniamo invece che questo sia il miglior modo di affrontare il futuro in modo dinamico e produttivo. Oggi si gira pagina, affrontiamo questo nuovo capitolo insieme con coraggio e la passione che da sempre ci contraddistingue e ci guida.

 

–  Questa crisi non ha risparmiato neanche le grandi catene come “Scarpe e Scarpe” (che a luglio ha presentato istanza di concordato preventivo), prevedete un periodo in cui sarà più difficile ottenere i pagamenti dovuti?

Il periodo sarà disastroso. La nostra azienda, per prassi, intrattiene rapporti commerciali con clienti coperti da assicurazione crediti. Vero è però, che a causa di questo momento purtroppo stiamo vivendo e vivremo un periodo con innegabili difficoltà di mercato. Il calzaturificio ha subito ridimensionamenti anche per quanto riguarda gli affidamenti dei crediti. Rapporti stretti con la clientela, visite degli agenti e solleciti diretti sono le principali azioni che stiamo effettuando. 

 

– Strettamente collegata alla precedente, quali misure pensare di attuare per far fronte alle difficoltà dei vostri clienti di rispettare le scadenze?

Il nostro impegno sarà ancora più incisivo e con l’aiuto di Coface e la nostra agenzia di recupero crediti di fiducia: VOI, cercheremo di monitorare ed incassare i nostri crediti pur accordando dilazioni e facilitazione per i clienti virtuosi.

 

– Ci salutiamo chiedendo a Manuela come vede il futuro

Organizzazione del presente, progetti su cui lavorare e tanto impegno con un pizzico di fortuna!


La nostra piacevolissima chiacchierata con Manuela finisce qui, non ci resta che ringraziarla per tutto il tempo che ci ha dedicato e augurarle un buon lavoro, ci auguriamo di poter visitare presto la loro bellissima sede di Certaldo.

Se avete perso la precedente intervista a Marco Dalla Brea di Sebach clicca qui, la nostra rubrica “A tu per tu” avrà presto nuovi protagonisti!

 

14/09/2020
A cura di: Nicolò Procacci

Non è mai troppo tardi per affidarsi ad Hexa!

Non è mai troppo tardi per affidarsi ad Hexa!

Il momento in cui una fattura (che sia di grosso importo o meno non importa) non viene pagata purtroppo prima o poi, capita a chiunque.
Essere selettivi nei riguardi dei clienti con cui si lavora a volte non è abbastanza, i controlli eseguiti prima di cominciare un rapporto di affari sono molto utili ma non sempre riescono a captare i primi segnali di pericolo.

Quando questo accade inizialmente non ti preoccupi, ti rendi conto che può capitare che le fatture vengano pagate dopo che siano scadute, poi però questi ritardi cominciano ad essere troppo regolari e i pagamenti si accumulano.


Se hai già maturato nella tua testa l’idea di affidarti a una società di recupero crediti significa che è giunto il momento per farlo. Abbandona le ultime remore, magari dovute alle storie su come il loro coinvolgimento può influenzare la tua reputazione e le relazioni che hai creato con i tuoi clienti. I nostri operatori specializzati sanno che preservare la considerazione di cui godono i nostri clienti è una delle cose a cui devono dedicare più attenzione durante la loro attività di recupero.

Sappi che se ancora credi di poterne fare a meno il cliente che ti sembrava disponibile e pronto a pagare probabilmente diventerà sempre più elusivo circa la propria posizione, le settimane si trasformano in mesi e invece del pagamento ricevi solamente delle scuse.

Alla fine le tue chiamate non hanno alcuna risposta e le raccomandate tornano a destinazione, a questo punto ti chiederai se sia troppo tardi per recuperare il tuo credito. In Hexa siamo abituati ad affrontare questa situazione, il debitore infatti potrebbe aver cambiato atteggiamento a causa di uno dei seguenti motivi:

1. Si trova ad affrontare problemi finanziari con più creditori e non riesce a soddisfarli tutti;

2. Ha deciso semplicemente di non pagarti più, per motivi che possono essere tra i più svariati;

3. Hanno lasciato l’Italia e credono di essere ormai irrintracciabili e di non onorare più i loro debiti;

Ovviamente il nostro consiglio è sempre quello di contattarci tempestivamente per poter procedere a un recupero più veloce, ma non temere, per ognuna delle precedenti ipotesi abbiamo la soluzione appropriata da proporti.

Nel recupero non ci fermano nemmeno i confini nazionali, tra i nostri servizi c’è anche il recupero estero. Il tutto avviene rispettando nel modo più assoluto i nostri valori di professionalità ed etica. Per Hexa ogni debitore merita di essere trattato con rispetto e dignità perché crediamo fortemente che instaurare un dialogo con il nostro interlocutore sia fondamentale per il raggiungimento del risultato.

Siamo fieri di riuscire ad ottenere i risultati attesi senza ricorrere a metodi discutibili di cui si fa purtroppo largo uso in questo settore e il nostro staff esperto e preparato non vede l’ora di cominciare a recuperare il tuo denaro perché non è mai troppo tardi per affidarsi ad HEXA!

5 consigli per entrare in contatto nel modo giusto con il tuo debitore

Entrare in contatto la prima volta con un cliente moroso non è una cosa così semplice e naturale come si possa pensare eppure la possiamo definire una consuetudine. Di frequente infatti prima di affidare la gestione della posizione debitoria a una società di recupero, le aziende provano a effettuare un tentativo interno di recupero.

Andiamo a vedere quali sono i consigli per entrare in contatto nel modo giusto con il tuo debitore ed evitare di trasformare una chiamata in una esperienza spiacevole e controproducente per il tuo business.


 

1. Parti dal presupposto che è un tuo diritto 

Siamo consapevoli che chiamare una persona magari fino a quel momento del tutto sconosciuta e chiederle denaro può recare un certo disagio, anche se il pagamento è dovuto. Non bisogna mai dimenticare però che l’inadempimento di una obbligazione contrattuale è disciplinato dall’Art. 1218 del Codice Civile.  

A ogni modo la remora legata al disagio anche se va obbligatoriamente superata è del tutto normale in coloro che non hanno alcuna familiarità nella gestione di queste situazioni. In Hexa i nostri operatori hanno una lunga esperienza e possono contare su una formazione continua per sollevarti da qualsiasi tipo di problema.

 

2. Tieni a portata di mano tutte le informazioni utili della pratica 

Passiamo ora al secondo dei 5 consigli per entrare in contatto nel modo giusto con il tuo debitore: non c’è niente di peggio che tentennare o  restare in silenzio davanti a una domanda del cliente. Per quanto riguarda le informazioni di base non c’è dubbio che queste debbano essere sempre a disposizione e quindi pronte per essere fornite. 

Ti sei mai chiesto cosa succede se il cliente formula una domanda a cui non è possibile rispondere immediatamente? ti rispondiamo che in questo modo si fornisce una possibilità di chiudere la telefonata e di rendersi irreperibile ignorando le tue chiamate in futuro. In Hexa per ovviare a questo problema gli operatori hanno a disposizione un gestionale che racchiude tutte le informazioni necessarie, tra cui anche report dettagliati su cui fare affidamento per evitare ogni tipo di problematica.

 

3. Sii sempre professionale

Chiamando semplicemente un numero non saprai mai chi ti troverai davanti, un cliente che si sente sotto pressione può reagire in molti modi differenti. Potrai trovare colui che con aggressività cerca di prendere il controllo della telefonata o chi semplicemente ignora ciò che gli stai dicendo. In altre occasioni invece potresti trovarti a interagire con un cliente insoddisfatto per il servizio reso o con problemi finanziari.

In tutti questi casi la professionalità non deve mai mancare, anche quando l’interlocutore comincia ad alzare il tono della voce o  usa toni offensivi. Perdere la pazienza e rispondere a tono è sempre controproducente e i nostri operatori lo sanno, sono formati per affrontare queste situazioni dando modo e tempo al cliente di calmarsi per riportare la conversazione nei toni civili.

 

4. Ascolta attentamente e cerca di capire le sue esigenze

La conversazione non deve mai essere a senso unico, instaurare un rapporto con il cliente può sembrare superfluo ma in realtà è fondamentale per la buona riuscita della telefonata. Le motivazioni dietro il mancato pagamento possono essere le più varie (e valide), spesso però sono nascoste da un generico “non sono riuscito/non ho potuto”. 

Fermarsi a questa prima risposta significherebbe essere superficiali e questo è un lusso che ad oggi, nessuno si può permettere. Cerca d’indagare a fondo e scoprire le reali motivazioni, una volta capite, il quadro della situazione sarà più chiaro e ottenere una promessa di pagamento o un accordo può essere molto più facile.

 

5. Se non rispondono, niente panico

Se il cliente non risponde non preoccuparti, il tuo credito non è perso. Un vecchio proverbio di Seneca afferma “La pazienza è la virtù dei forti“, prenditi quindi del tempo per provare più volte un contatto e se proprio non ci riesci è necessario rivolgersi direttamente a una scoeità di recupero.

In Hexa siamo abituati a trovare anche coloro che non vogliono essere trovati e che amano rendere la vita difficile ai loro creditori, mettici alla prova!

Sei pronto a prendere il telefono ora? questi 5 consigli per entrare in contatto nel modo giusto con il tuo debitore dovrebbero aiutarti, per qualsiasi altra cosa noi siamo a disposizione, contattaci!